Cartella clinica digitale: guida all’uso negli studi odontoiatrici

18 Dicembre 2020
18 Dicembre 2020 Stefano Spinelli

Confusione e difficoltà normative? Ecco come passare alla cartella clinica digitale

Vuoi dire finalmente addio alle montagne di carta e al disordine che regna nel computer del tuo studio? Memorizzare e catalogare in modo preciso la storia clinica dei pazienti non è affatto facile ma, soprattutto quando poi si va alla ricerca di una visita o un esame precedente, tutto si complica, con il rischio di commettere qualche errore.

Facile quindi intuire perché la dematerializzazione dei documenti è una delle svolte epocali da accogliere a braccia aperte: insomma, la cartella clinica cartacea deve far spazio alla cartella clinica digitale. Ma come crearla e conservarla digitalmente in modo semplice e sicuro?

Cartella clinica digitale odontoiatrica: cosa dice la normativa?

Ormai dal 2010, la Commissione Europea spinge per la digitalizzazione e, una delle sette iniziative dell’Agenda Digitale, riguarda proprio la dematerializzazione dei documenti in ambito medico-sanitario che, possono essere creati, firmati e conservati digitalmente mantenendo lo stesso valore legale della cartella tradizionale.

Se però in ambito pubblico, il fascicolo clinico è un atto pubblico e, la compilazione o gestione inappropriata costituisce un reato, non è così in quello privatistico, dove nel processo di digitalizzazione bisogna seguire delle norme più semplici.

Questo indubbiamente è un vantaggio per i dentisti delle cliniche private, che però troppo spesso, si traduce in una sottovalutazione della gestione della cartella clinica. Perché, infatti, non renderla più efficiente e sicura digitalizzandola, considerando anche che è necessario rispettare il Regolamento Europeo GDPR in merito alla protezione e al trattamento dei dati personali?

Perché scegliere la cartella clinica digitale?

Normativa cartella clinica a parte, è indubbio che una gestione digitale permette di ottenere diversi vantaggi:

  • Possibilità di avere in qualsiasi momento una visione chiara, precisa e completa della storia medica (referti, esami ecc.) e amministrativa del paziente (utile anche in caso di contenziosi).
  • Riduzione in termini di tempo e costi.
  • Riduzione al minimo di omissioni ed errori.
  • Snellimento dei processi di diagnosi, cura e gestione del paziente.
  • Maggiore sicurezza dei dati sensibili e conformità alle norme di legge.

Come passare dalla cartella analogia a quella digitale?

Il primo passo da compiere è quello di dotare lo studio di un software gestionale, che permette di creare, gestire e conservare in modo digitale le cartelle cliniche.

Il nostro gestionale ConfiDent, ad esempio, già nella sua versione basic, consente di creare e gestire la storia clinica dei pazienti, ma anche quella anagrafica e contabile. Inoltre, grazie al servizio aggiuntivo #privacyzero, è possibile adeguarsi facilmente al Regolamento Europeo GDPR per la protezione e il trattamento dei dati personali, che riguarda anche gli studi dentistici, in quanto attività registrate all’interno dell’Unione Europea: le sanzioni amministrative per chi non si adegua possono arrivare al 4% del fatturato annuo dell’attività.

Non aspettare oltre allora: passa alla cartella clinica digitale con gli strumenti di MediaLab!

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